Post dopo post sui social si è inaugurata la litania sui sapori e i profumi del Natale. Selfie dal soggiorno con le prime luci dell’albero di Natale comprato in un discount cinese, prove tecniche del presepe ripreso dal drone con più di un rischio per il lampadario della sala da pranzo. Presto verrà il momento degli asceti della lievitazione del panettone, degli anacoreti del pandoro, accomunati dall’ebbrezza di pronunciare la parola: “artigianale”. Nell’ordine seguita da: “farcitura”, “reinterpretazione del discorso natalizio”, “rigorosamente a strati o a gocce”. Per uscire dall’imbarazzo di una estenuante descrizione sul “discorso panettone o pandoro” non c’è niente di meglio di una stella di Natale. Dono più che regalo. Quel che davvero resta della tradizione natalizia nelle forme e nei modi con cui rappresentarla. A riconferma: una delle strofe più indovinate del “Blasco” Vasco Rossi: “in ogni caso poi la gente… sai che cosa vuole? In fondo…. vuole “Natale con la neve”. Magari con una bellissima stella.