Cataste di legno chiaro. Il tanfo di vin brulé ovunque. Le castagne del discount spacciate per “eccellenze del territorio”. Non ci coinvolge l’ansia per foie gras, formaggi francesi, ostriche bretoni, champagne e macarons, tantomeno, la variante tirolese con brezel, tovaglie, grembiuli e ciabatte di lana cotta. Se un po’ ci conoscete avrete compreso come sia distante anni luce l’idea stessa d’inserire fiori su barricate di dolci natalizi all’allettante prezzo di 9,99 euro. Una scelta, per così dire, “pre-politica”, prima che meramente estetica, il tenersi lontani dalle zuffe e baruffe per uno sgabello vista motorino d’avviamento. Massimo rispetto per tutte e tutti, però El Cartel Floreal pensa che la festa vada attesa, preparata, non certo anticipata. Per dare valore e condividerlo il più possibile. Non per sbuffare in fila. Tantomeno vigilare con apprensione un SUV in quarta fila. Preparare, prepararsi, inventare, concepire il bene di un fiore con la colonna sonora di Vacanze di Natale in loop.