Il fiore, di per sé, corrisponde ad una precisa architettura. Ciascun fiore ha una propria linea, presenta una struttura specifica, in particolare, afferma una propria concezione del design. Punto di vista inedito che ci porterà a partecipare a due eventi della Bologna Design Week, il 21 per lo SpazioB5 ed il 26 per Magilla, a confronto con la realtà dell’architettura, del design, perché no, dell’arte dei fiori, come passione da comunicare e interpretare in maniera originale. Anche per questo motivo e grazie a questo spirito ci sentiamo particolarmente ispirati nel compartecipare ad una ricerca dell’allestimento che sappia offrire un punto di partenza fondamentale che è la ricerca della bellezza architettonica e sexy dei fiori. Come haiku pregiato in uno spazio e in un luogo, il fiore, calligrafia di un tempo silenzioso che si rivela in more geometrico. Tra terra e cielo, a completare l’armonia del proporzionare e ri-proporzionare la realtà. Da sempre, i fiori invocano il ritorno all’ “anima” del mondo che non è la psiche degli psichiatri. Apertura di credito e rappresentazione non estrema, ma gentile del mondo. Di chi sa ascoltare e non imporre la propria volontà. Un mosaico di situazioni, le quali prendono forma in giardini, terrazzi, spazi. Almeno, El Cartel floreal vuole così.