È ufficiale: sono una “florist rider”. Gambe, fiori, fiato. Di corsa. A farmi compagnia e a darmi supporto la compagnia di professionalissimi corrieri in bici di UBM Bologna. Giorni di consegne in bicicletta. Fiori in cortili a primavera. Scale, scalinate, porte, portoni. Di corsa e, ancora, di corsa. L’aria frizzante, l’atmosfera non definitiva, la sorpresa, il contrattempo, persino l’indirizzo sbagliato a dare il ritmo e il contorno delle consegne in bicicletta. Senza bisogno di elenchi sensazionali, impegni solenni, prese di posizione incrollabili. Semplicemente in bici. La convinzione di avere indovinato il mezzo per consegnare occasioni, tratti di bellezza, non solo dei fiori. Pedalare verso l’avvenire che non è una banalità come il futuro, poiché riguarda l’inatteso, l’imprevedibile, il colpo di scena. Da due mesi e mezzo il modo di lavorare è cambiato. Non è una frase fatta, un modo di dire. È così è proprio così. Delicatessen a filo di ruota, quando la vita ritorna ad essere importante in un gesto che si genera uno dentro l’altro, fortunatamente, moltiplicando l’ordine delle consegne. Tutto questo mi sembra importante. E divertente. In sella.