“Li sentite anche voi, no”? Sono un po’ dappertutto. Vanno e vengono come la nebbia. Su e giù in agende, fogli digitali, pensieri sparsi. Non ci possiamo sbagliare. Sono i buoni propositi per il 2020. Complice gennaio e il primo turno, la prima batteria dei buoni propositi. A ben guardare potete raccoglierli per strada, come se fosse un campo, un giardino, spesso, un labirinto di attese e pretese, enfasi e riciclo di annate precedenti. In alternativa, El cartél floreal è a disposizione per comporre mazzi, bouquet, strutture di buoni propositi, impegni, perché no, disimpegni e leggerezze in mezzo al pesantissimo esordio degli anni ’Venti. Il fiore è un memorandum gentile, poi, davvero, con la sua presenza regala la svisata delle prime giornate di un nuovo anno, di quelle che vorremmo fossero già finite prima d’iniziare. Cento, mille volte meglio i fiori con la loro marcia in più. Per distacco. Funziona. Fatelo più che dirlo con un fiore. Tranquilli: Offerta libera.